lunedì 24 settembre 2007

Halva gruppen con ghiaccio

Proseguono le avventure del nostro italiano all'estero e della sua ormai inseparabile polo. Completamente rimessosi dal potente raffreddore, egli è reduce da una settimana particolarmente intensa. Incredibilmente, la notte tra Mercoledì e Giovedì la passa quasi del tutto in bianco a leggere le famose dispense di Service Management Control (circa 120 pagine estremamente ripetitive) e a scrivere una relazione sulle stesse. La sensazione, agghiacciante, è la stessa di quando faceva le nottate a Maggio 2006 correndo contro il tempo per preparare contemporaneamente la tesi e 5 esami. Eh già, perché oltre alla consegna della relazione, per Giovedì mattina l'orario del corso mette in programma anche un inquietante "halva gruppen". Dopo mezzora passata su Google, cercando in tutti i dizionari svedese-italiano online, è arrivato alla conclusione che "halva gruppen" significa grossomodo "interrogazione di gruppo". Scherziamo? Siamo solo alla terza lezione e già un esame? Questa cosa lo getta in una profonda ansia.

Giovedì si presenta bel bello alle 08.15 (!), spiritualmente pronto per il massacro. E invece no, perché il professore invita semplicemente tutti a mettersi in cerchio con le sedie e a riferire le proprie impressioni personali relativamente a quanto letto. Così, in perfetto stile alcolisti anonimi, ciascuno si presenta con voce flebile ed espone la propria visione della questione, che ovviamente non può prescindere dai soliti punti cardine: l'importanza di soddisfare gli stakeholders, la necessità di migliorare costantemente la qualità del servizio offerto, il fatto che quarant'anni dopo Philip Kotler il cliente continui a restare il perno di ogni buona strategia di marketing; ed una serie di altre ovvietà che non possono non trovare tutti d'accordo, professore compreso.

Terminato l'halva gruppen, il nostro stanchissimo italiano se ne torna a casa, stremato ma rasserenato, e si butta immediatamente sotto le pezze, dove rimane spaparanzato a crogiolarsi nell'ozio fino alle otto di sera. Giusto in tempo per dedicarsi, ritemprate le forze, al nuovo roboante weekend: perché, com'è noto, in Erasmus il weekend comincia il Giovedì sera.
La serata prevede il consueto festino organizzato non si sa bene da chi (alcuni sostengono da due tedeschi, ma non se ne avrà mai la conferma), cui il nostro italiano, come vuole lo spirito Erasmus, è stato imbucato da un suo amico olandese, che lo costringe peraltro ad assaggiare un micidiale liquore greco, stupito del fatto che sia l'unico che non sta bevendo una birra. Com'è noto, il nostro italiano detesta la birra. Come sempre, la serata si conclude nella più squallida discoteca di Karlstad, per il semplice fatto che il Giovedì gli studenti entrano gratis.

L'indomani il copione è incredibilmente simile: il nostro si autoinvita al compleanno di una spagnola da poco arrivata, dove, dopo un mese di pastasciutta e finte polpette, può finalmente spizzicare qualche salume decente (chiaramente di provenienza iberica). Dopo la torta, peraltro assai gustosa per essere svedese, egli viene calorosamente incoraggiato dai suoi amici spagnoli a parlare con loro in spagnolo (anzi, "espanish", come dicono loro), ma dopo la terza frase la sua mente, già stressata dalla doppia partizione italiano-inglese che è stata creata un mese prima, rifiuta definitivamente di installare il programma hablar_español.exe, e così deve scusarsi e rinunciare.
Come sempre, la serata si conclude nella più squallida discoteca di Karlstad, per il semplice fatto che anche il Venerdì gli studenti entrano gratis. Il nostro si prende come ogni volta il suo Baileys con ghiaccio, e come ogni volta tutti gli chiedono come mai sia l'unico che non sta bevendo una birra. Com'è noto, il nostro italiano detesta la birra.


Una volta tanto, la serata più cool è prevista per Sabato. Altro festone a tema: stavolta bisogna vestirsi come divi del cinema. Poichè al momento possiede solo tre maglioni e quattro camicie, il nostro italiano all'estero decide di non seguire il tema e presentarsi vestito in maniera estremamente casual, come effettivamente farà il 90% dei partecipanti. Così, con indosso la sola polo ed un paio di jeans, il nostro esce a sfidare il freddo scandinavo: ha deciso infatti che, anziché difendersi dal freddo ad ogni costo, vuole invece adattare il suo fisico mediterraneo al rigido autunno gialloblu.
La festa è ballereccia, e nella miglior tradizione musicale scandinava la playlist è priva di qualsiasi possibile coerenza: così, dopo l'immancabile "The Final Countdown" dei locali Europe, accolta entusiasticamente da tutti gli svedesi presenti come se fosse il loro autentico inno nazionale, nello stupore generale scattano i lenti. Prima che possa riaversi dalla sorpresa, il nostro italiano all'estero vienne avvicinato da un'affascinante locale (per la verità originaria del Bangladesh) che lo invita a ballare; ma non con lei, purtroppo, bensì con una sua amica, anch'essa locale ma tutt'altro che affascinante, che già Giovedì in discoteca lo aveva costretto a ballare con lei. Lui, si sa, è una persona educata ed in tutte e due le occasioni ha accettato; finito il ballo, tuttavia, si mette subito alla ricerca di un modo per elevare il tasso estetico della sua serata danzereccia.
Un singolare deja-vu riporta il nostro ai tempi dei campi estivi con la parrocchia, quando durante la libidinosa serata finale si faceva di tutto per riuscire a ballare un lento con una delle poche ragazze carine a disposizione; e lui, che di campi estivi con la parrocchia ne ha fatti otto, infila subito un colpo da maestro invitando a ballare, sulle note di "Que sera sera" di Doris Day, una notevole roscia di Helsinki, autentica reginetta sexy della serata. La differenza culturale si fa però inevitabilmente sentire, e la proverbiale glacialità finnica trasforma immediatamente quello che sarebbe dovuto essere un lento passionale in una sorta di valzer postmoderno, che per poco non si conclude con una cordiale stretta di mano.
Non c'è male comunque: i danni almeno sono stati limitati, e fortunatamente prima di due settimane non ci sarà un altro halva gruppen.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Semplicemente E S I L A R A N T E.
Almeno quando ti leggo viaggio, anche se solo con la mente, e mi allontano per un attimo dalla mia camera milanese e dai miei libri...
Grazie ;-)

Roberto ha detto...

Non c'è di che, per così poco!
Grazie a te invece che mi fai tutti questi complimenti!