mercoledì 6 gennaio 2010

Pizzette amare - Piéce teatrale in due atti

ATTO PRIMO



Londra, atrio della Victoria Station. Un luminoso pomeriggio di metà Settembre.

Personaggi:

ROBERTO - Il protagonista, un giovane collaboratore dell'Italian Cultural Institute di Londra.
IL BERGAMASCO - Un giovane passante.

Si apre il sipario. Roberto è intento a distribuire brochure ai passanti, molti dei quali tirano dritti senza mostrare interesse.
Entra il Bergamasco.

BERGAMASCO (avvicinandosi a Roberto) Ma tu sei italiano?
ROBERTO Sì.
BERGAMASCO E lavori per...?
ROBERTO L'Istituto di Cultura Italiana.
BERGAMASCO (curioso) Sarebbe?
ROBERTO E' l'ente ufficiale per la promozione della cultura italiana all'estero. E' una struttura che dipende dal Ministero degli Esteri.
BERGAMASCO E quindi tu lavori per loro.
ROBERTO (un po' a disagio) Sì, insomma, sarò qui per tre mesi per fare uno stage...
BERGAMASCO Ma ti pagano? Ti danno qualcosa?
ROBERTO (amareggiato) No... Sai, la pubblica amministrazione italiana non paga quasi mai.
BERGAMASCO (ridacchiando con l'aria di chi la sa lunga) Ma sì, io me ne sono scappato dall'Italia guarda, non è per dire Berlusconi o non Berlusconi, è che ora come ora non c'è proprio nulla da fare, voglio dire, io vengo dalla provincia di Bergamo e guarda, del lavoro che mi piacerebbe fare a me non ce n'è proprio, non è un discorso politico, ma le leggi, il sistema, è tutt'un casino, non ci sono spazi. Londra invece è diversa, nel senso è una città grande, tante cose da fare, posti, c'è vita, e poi offre veramente delle opportunità di lavoro straordinarie guarda...
ROBERTO (cordiale) Ah bene. Tu che lavoro fai?
BERGAMASCO (indicando fiero intorno a sé) Io lavoro qui. Pulisco i cessi della stazione.
ROBERTO (perplesso) Ah... Beh...
BERGAMASCO Beh, certo insomma, non è granché, però insomma lo stipendio è buono, e poi il primo lavoro che trovi è sempre un po' schifoso, ma giusto il tempo di ingranare poi ne cerco un altro.
ROBERTO (rassicurato) Ah, quindi sei qui da poco...
BERGAMASCO Sei mesi.
ROBERTO (di nuovo perplesso) Ah...
BERGAMASCO E tu invece? Da quanto sei qui?
ROBERTO Mah poco, saranno un paio di settimane.
BERGAMASCO Vedrai che ti troverai benissimo guarda. Di dove sei?
ROBERTO (orgoglioso) Roma.
BERGAMASCO (facendo una smorfia) Ah, Roma. Beh immagino che anche per te è stato un bello shock venire in una città come Londra, così grande, la metropolitana... Voi a Roma quanti siete? Quasi un milione, giusto?
ROBERTO (incredulo) Ma veramente quasi quattro...
BERGAMASCO (arrampicandosi sugli specchi) Beh qui comunque sono dodici milioni considerando tutta la Greater London, non so se mi spiego.
ROBERTO Lo so. Infatti vivendo in una grande città ero curioso di conoscere una città ancora più grande.
BERGAMASCO (cambiando discorso) E come ti sei sistemato?
ROBERTO Ho preso una stanzetta a Turnpike Lane, in terza zona, piccolina ma comoda, poi ho la metro proprio sotto casa.
BERGAMASCO E quanto paghi?
ROBERTO 120 sterline a settimana, tutte le spese incluse.
BERGAMASCO (ridacchiando, di nuovo con l'aria di chi la sa lunga) Non ci posso credere! Ma lo sai che ti stanno fregando?
ROBERTO (impassibile) E' possibile. Ma non avevo molto tempo per scegliere. Appena ho trovato una casa ordinata, comoda e ben collegata l'ho presa.
BERGAMASCO Ma è troppo per quella zona, non capisci.
ROBERTO Vabbè, ma ho tutte le spese incluse. E poi i coinquilini sono tutti europei, e la mia priorità era evitare di ritrovarmi in una casa piena di asiatici che cucinano cose puzzolenti.
BERGAMASCO Non vuol dire. Un mio amico ha preso casa qua dietro, in prima fascia, paga 70 sterline a settimana e sta con due francesi che sono pure fighe!
ROBERTO (impassibile) Beh, buon per lui. A me comunque per tre mesi va bene così.
BERGAMASCO Come preferisci. Beh, si è fatto tardi, devo andare.
ROBERTO (ipocrita) Beh, è stato un piacere. Sentiamoci dai, magari ci prendiamo una birra una di queste sere.
BERGAMASCO (evitando di tirare fuori il cellulare per segnarsi il numero) Certo. Tu fino a quando rimani?
ROBERTO (evitando di tirare fuori il cellulare per segnarsi il numero) Metà Dicembre. Tre mesi ancora.
BERGAMASCO E poi rientri fisso in Italia?
ROBERTO Sì, almeno per un po'.
BERGAMASCO (allontanandosi) Beh salutamela tu allora. Io non ci torno mica, in Italia. Ciao. (esce)
ROBERTO (fra sé e sé) Ma chi te ce vole...

Sipario.

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ATTO SECONDO



Roma, via dei Magazzini Generali, interno di una cornetteria. Notte fonda di un pigro Giovedì di metà Dicembre.

Personaggi:

ROBERTO - Il protagonista, appena rientrato da Londra.
MARCO - Il cornettaro.

Si apre il sipario. Marco è al bancone intento a servire i clienti.
Entra Roberto di buon umore.

MARCO Ciao caro...
ROBERTO Ciao bello, come va? Mamma mia quanto me sei mancato, oh...
MARCO (stupito) Io te so' mancato? Casomai i cornetti!
ROBERTO (insistendo) Vabbè ma come li fai te non li fa nessuno...
MARCO Ma 'ndo sei stato che c'avevi tutta 'sta nostalgia?
ROBERTO Eh, so' stato tre mesi a Londra.
MARCO (quasi indignato) A Londra? Eh beh allora ce credo, là mica sanno come se magna! Ma a fa' che? Studià o lavorà?
ROBERTO A lavorà, diciamo così, va. E comunque sì, a magnà là non è che sia proprio il massimo. Oddio piano piano stanno migliorando eh...
MARCO (indignato per davvero) Ma che stanno a mijorà! Quelli da magnà nun so boni a fà gnente, guarda. (cambiando tono) Che prendi?
ROBERTO Cinque pizzette, ovviamente.
MARCO (porgendogli il sacchetto) Eh lo sapevo, sempre co' ste pizzette te...
ROBERTO (posando un euro sul bancone) E so bone...
MARCO E sì che so' bone. A Londra queste mica le trovi!
ROBERTO (annuisce mentre mangia una pizzetta) E certo.
MARCO (sempre più convinto) Gl'abbiamo insegnato tutto noi, a quelli. Come se magna, come ce se veste, come se gioca a pallone...
ROBERTO Beh però il calcio l'hanno inventato loro, dai.
MARCO Sarà, però se so' presi 'n allenatore nostro!
ROBERTO In effetti...
MARCO A proposito, ma te a Londra 'ndo lavoravi?
ROBERTO All'Istituto di Cultura Italiana...
MARCO (lo interrompe fiero) E lo vedi che c'ho ragione io?

Sipario.