mercoledì 5 settembre 2007

Come sopravvivere in Scandinavia tra tessere magnetiche, porte girevoli e falsi caffè

Bentornati!
Dopo quasi tre settimane il nostro italiano all'estero ha scoperto che la Svezia è un paese molto più diverso dall'Italia di quanto avesse immaginato, ma anche molto più simile all'Italia di quanto avesse immaginato. Egli continua ad esempio ad arrotolare le maniche delle sue camicie, ed anche a girare in infradito nel cortile davanti casa, perché, almeno per i primi 10 giorni, la temperatura media nel Varmland era di appena 2 gradi inferiore a quella di Roma caput mundi che più caput non si può. Egli si è accorto anche con stupore del fatto che sta mangiando più pasta ora di quanta ne mangiasse durante la sua "Vita da scapolo" (cfr post omonimo), e si è scoperto in questo essere un fervente ed orgoglioso patriota.
Tuttavia egli si è anche dovuto confrontare con alcune novità inattese. Innanzitutto il caffè: che non è vero caffè, perché nessun intenditore di caffè oserebbe mai chiamare caffè questo caffè che gli svedesi, evidentemente non intenditori di caffè, osano chiamare caffè, mentre invece il vero caffè non è chiamato caffè bensì con quel termine che noi italiani di solito non usiamo mai per intendere un caffè, perché se vogliamo un caffè chiediamo un caffè.

Insomma se siete in Svezia e avete espresso il desiderio di bere un espresso dovete espressamente chiedere un espresso; se invece avete la malaugurata idea di chiedere un semplice caffè tout court vi sarà servito un costosissimo bicchierone di acqua calda e tracce di caffeina: una sorta di cicorione infame, per di più ad una temperatura tipica di 16.432 gradi Farenheit che renderà difficoltosa qualsiasi forma di comunicazione verbale per le 3 ore successsive.

Ma le insidie non finiscono qui. Perché qui in Svezia vanno matti per le porte girevoli, evidentemente utili a preservare il clima caldo all'interno degli edifici. Ci sono porte così praticamente ovunque. "E che problema c'è?" direte voi, "Ce le abbiamo anche noi in Italia!".
Già. Se non fosse che qui girano alla velocità della luce. Ci vogliono almeno due giorni per trovare la giusta coordinazione, al caro prezzo di sgrugnate sul vetro e incalcate nella schiena a causa dei manici di ferro. Molto duri. Per non parlare di quando tali porte sono manuali e si ha la sfortuna di trovarsi a varcarle in contemporanea con un vikingo locale (uomo o donna non fa differenza), il quale, in perfetto Swedish style, aziona la porta con una potenza sovrumana senza curarsi minimamente di chi c'è dall'altra parte.

Ma in mezzo a tutti questi pericoli, una certezza si erge come rassicurante baluardo per il nostro italiano all'estero: le tessere magnetiche. Qualunque cosa vogliate fare in Svezia, state sicuri che è necessario possedere una carta magnetica per poterlo fare. Il vostro tenore di vità sarà direttamente proporzionale al numero di tessere che possedete.
In due sole settimane il nostro italiano all'estero ne ha già accumulate sette, e per la precisione:
1) Carta di credito svedese, attualmente inutilizzabile perché il conto è sguarnito;
2) Abbonamento dell'autobus bisettimanale ricaricabile;
3) Tessera della biblioteca pubblica;
4) Tessera della biblioteca universitaria;
5) Tessera dell'associazione studentesca di Karlstad, indispensabile per poter sostenere gli esami;
6) Pass per entrare nell'aula computer dell'università;
7) Scheda ricaricabile per fotocopie all'università.
Non c'è male, ma c'è da essere sicuri che ne arriveranno altre.

C'è comunque una cosa che al nostro italiano è piaciuta davvero tanto, di questa Svezia, una cosa che in Italia non c'è: la luce gialla anche prima del verde al semaforo. Così non c'è bisogno di sporgersi a guardare per rubare la frazione di secondo allo scatto del verde, ci pensa il giallo ad avvisarti.
Gran bella idea. Ma conoscendo gli automobilisti italiani, è meglio che questa bella idea rimanga in Svezia.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

E' vero... Non oso immaginare se un sistema di semafori così arrivasse qui in Italia.. AVREMMO OGNI ORA UNA MUNICIPALE AD OGNI INCROCIO!!!!!
Robè.. Raccontaci sempre i tuoi aneddoti che mi fanno morire dalle risate.. (tessere e porte girevoli in primis!!!!) :-))

Anonimo ha detto...

Ciao Roby, sono venuta a trovatri, ma con calma cercherò di leggere qualcosa per capire un po' di più di te. Ora sono incasinata con la partenza... torno a milano.