venerdì 30 novembre 2007

La questione olandese - Breve saggio di sociologia interculturale

Tra la moltitudine di popoli in cui ho avuto occasione di imbattermi, gli olandesi certamente hanno delle caratteristiche che li rendono davvero particolari.
Diversamente, ad esempio, dagli spagnoli, perennemente in isterica oscillazione tra chiassosa festosità e noiosa apatia, dai francesi, pedantemente stilosi e acidamente leali, dai tedeschi, fieramente autoreferenziali ma tendenzialmente aperti e rispettosi, dagli italiani, ridondanti di sé stessi eppure solitamente generosi oltre il dovuto, gli olandesi sembrano sposare, almeno a prima vista, quella certa riservatezza tipicamente continentale con un'insospettabile affabilità, derivante probabilmente dal loro essere, in fin dei conti, un popolo di mare.
Sofisticati ma alla mano, se si volesse cercare di descriverli in poche parole.

Tuttavia, come tutte le prime impressioni anche questa finisce presto col rivelarsi, se non errata, per lo meno alquanto incompleta.
Perché in effetti quando si parla di olandesi si corre il rischio di generalizzare, mentre invece è di vitale importanza distinguere tra GLI olandesi e LE olandesi.



GLI olandesi sono generalmente delle persone di notevole fiducia. Contrariamente al pregiudizo comune, sono persone assai discrete e rispettose degli spazi ma comunque generose e disposte ad aiutare se viene richiesto il loro supporto. Forse poco inclini ad organizzare eventi e situazioni in prima persona, essi si lasciano comunque coinvolgere ben volentieri in iniziative altrui e risultano di solito di buona compagnia. Generalmente persone educate e con le quali è relativamente facile condividere gli spazi, talvolta sorprendono persino con piccole premure e gentilezze gradite. Il fatto di vivere in un paese piccino e piuttosto avanzato sul piano organizzativo e gestionale, per di più collocato nel cuore dell'Europa, li rende persone scevre da pregiudizi macroscopici e discreti fautori di un costruttivo europeismo.
Tutto questo, precisando che si tratta comunque di impressioni personali raccolte su un numero alquanto esiguo di olandesi, li rende di fatto persone piuttosto gradevoli, con alcune delle quali non è un'esagerazione scomodare il termine "amicizia".

LE olandesi si presentano in maniera davvero simile. Il primo impatto è, solitamente, una piacevole chiacchierata di una ventina di minuti che si conclude in maniera molto amichevole, magari con i due famosi bacetti sulle guance che in Olanda indicano più intimità che in Italia, dove di solito due bacetti non si rifiutano neanche ad una persona conosciuta la sera stessa.
Se però una mattina incontrate all'università quella graziosa olandesina con cui la sera prima durante la festa avete chiacchierato e ridacchiato in maniera sincera e spensierata e vi avvicinate sorridendo per salutarla con i due famosi bacetti che in Italia, come si è detto, non si rifiutano mai, vi accorgerete che lei resterà impalata scoraggiando il vostro tentativo, vi saluterà distrattamente e continuerà a fare quello che stava facendo prima, apparentemente del tutto disinteressata ad avviare la benché minima conversazione.
Allo stesso modo è perfettamente possibile che, durante un'altra festa, essa non vi risponda minimamente quando le passate davanti salutandola cordialmente, ma mezzora dopo venga a darvi un sensuale bacio, sulla guancia ovviamente, perché avete appena messo la sua canzone preferita (che di solito è un orribile brano techno-house in tedesco). In pratica è come se essa mostrasse, alternativamente ed imprevedibilmente, due volti completamente opposti, l'uno affabile ed amichevole, l'altro scostante ed altezzoso.

Dopo un'approfondita analisi sociologica posso affermare con certezza che questo singolare comportamento è da ritenersi tipico della donna olandese, e solo suo, in quanto riscontrato in tutte, ma proprio tutte, le olandesi che ho conosciuto e, viceversa, in nessun'altra donna che non sia olandese.
La motivazione di tale bizzarro comportamento deriva semplicemente dal fatto che le olandesi, di base, se la tirano come più non si potrebbe.
Ed hanno di che tirarsela. Altroché. Il destino beffardo ha voluto schiaffare tutte le migliori olandesi in un edificio collocato all'esatto capo opposto della città rispetto al campus, situazione che rende il contatto con esse ristretto praticamente ai soli esclusivi party organizzati, di solito, una volta a settimana. Tacitamente, si ritiene riuscito il party organizzato al campus se vi prende parte anche la compilation di bellezze oranje al completo: vuol dire che il tema della serata era abbastanza accattivante da invogliarle ad attraversare tutta la città per parteciparvi, anziché spostarsi di appena un paio di chilometri per andare in una discoteca in centro. Se questo non accade, si ha sempre di sottofondo la sgradevole sensazione che la festa non sia perfettamente riuscita.

Se si considera che, oltre ad essere davvero affascinanti, queste donne sono anche grandi bevitrici (non vedrete mai un'olandese ad una festa senza una lattina di birra in mano), è facile arrivare alla conclusione che almeno mezza Europa, nel vero senso della parola, ci proverà con qualcuna di loro durante la serata.
Infastidite e lusingate allo stesso tempo, queste graziose fanciulle si divertiranno nel lanciare segnali contraddittori ai malcapitati che ronzeranno loro intorno, mostrandosi per l'appunto prima affabili e poi scostanti. La loro viscerale diffidenza le porterà ad evitare accuratamente il maschio mediterraneo: e così, una volta relegato il povero italiano nell'angolo della stanza a fare il DJ in una sorta di amaro "promoveatur ut amoveatur" ed evitato come la peste il marpione iberico di turno, rivolgeranno le movenze sexy del loro bacino all'indirizzo di etnie continentali.

Nulla ha fatto notizia, Venerdì scorso, come il bacio in mezzo alla pista di una di loro (deliziosa bionda alta 1.80, tipico esempio di bellezza oranje) con il tedesco di turno: respiri trattenuti, stupore diffuso e persino diverse foto scattate per immortalare la scena, giacché pochi sapevano che era da poco tornata single.
La novità getta un certo scompiglio; non stupisce quindi che, l'altro ieri, in occasione di una festicciola infrasettimanale, sia partito l'approccio esplicito da parte di un francese, peraltro con metodologie alquanto innovative che vale la pena di analizzare dettagliatamente.

Com'è noto, alle olandesi piace bere, e non poco. Il francese decide di sfruttare questo potenziale punto debole per rendere più vulnerabili le reticenze della stangona, e le propone subito un'intrigante scommessa: chi fa prima a bere un bicchiere di vino rosso tutto d'un fiato è autorizzato a dare 10 ceffoni all'altro, come e quando vorrà. Va detto, per dovere di cronaca, che il vino in questione era il famigerato Castillo De Gredos, micidiale vino spagnolo in cartone tragicamente simile, per sapore e retrogusto, ad una partita di aceto scaduto vecchia di 13 anni, fattore che aumenta ulteriormente la difficoltà della sfida. La competizione termina al fotofinish, con vittoria finale assegnata d'ufficio all'olandese, che si riserva il diritto di schiaffeggiare l'avversario in un secondo momento.
Ormai ubriachi fradici, i due iniziano ad inseguirsi per tutto il corridoio tirandosi pezzi di torta all'ananas (il che è un bene, perché la torta in questione è davvero immangiabile, malgrado sia senz'altro eticamente discutibile il fatto di giocare con del cibo), peraltro assiduamente ripresi dal sottoscritto in uno dei video più significativi da quando si trova qui.
Terminate le ostilità non senza danni (lui ha inalato ananas attraverso le narici, lei ha crema ovunque nei capelli), il francese decide bene di rinfrancarsi con una banana ristoratrice.

Scatta subito la nuova sfida: se lui non mangerà anche tutta la buccia (!), lei potrà dargli altri 10 schiaffoni. Lui ci pensa un po' e rilancia: se mangerà la buccia potrà baciarla 10 volte. Lei accetta, a condizione che mangi la buccia in soli 3 bocconi.
Lui ci pensa ancora un po', e alla fine cade nella trappola: mangia tutta la buccia senza fare una piega.
Tralasciando il fatto che una buccia di banana è probabilmente uno dei cibi meno salutari che ci siano (vuoi per la composizione della stessa, vuoi per la collezione pressoché completa di microbi e batteri che la popolano), la buccia di banana, per fortuna almeno priva di picciolo, ha un impatto devastante sullo stomaco del transalpino, che passa almeno mezzora a ingurgitare acqua per facilitarne l'assimilazione, arrivando quasi a rischiare la squalifica da parte dell'inflessibile olandese.
Quando di lì a poco quest'ultima, conclusa la festa, infila il cappotto per tornare a casa, con le residue forze lui si presenta boccheggiando per reclamare il primo dei baci pattuiti. Lei acconsente, e i due si lanciano in un'appassionata slinguazzata internazionale davanti agli occhi meravigliati degli astanti, che in fondo non credevano sarebbe successo veramente.

L'indomani, cioè ieri sera, ci si ritrova tutti felicemente in discoteca, poiché come saprete il Giovedì gli studenti entrano gratis: mancano però proprio loro, le olandesi, che poche ore dopo partiranno alla volta di Helsinki. Soltanto lei, di ritorno dallo stadio dell'hockey, passa a fare un saluto rapido, senza neanche togliersi la giacca.
Come da copione, lui si avvicina per salutarla.
Come da copione, lei lo tratta con sufficienza e quasi non gli rivolge la parola. Di baci, neanche a parlarne. Di lì a poco se ne torna a casa.
A questo punto lui, sempre più disorientato, pensa bene di mandarle un messaggio ma si sbaglia e, per un assai oscuro motivo, lo manda a me (!). Il messaggio recita: "Hey, mi dispiace che sei andata via. Fai buon viaggio in Finlandia. Un bacio" (NdA: il testo è stato tradotto dall'inglese per facilitarne la comprensione al lettore medio).
Senza dubbio il peggior messaggio da mandare in una situazione del genere, più che mai se lei è olandese.

Chiaramente, per correttezza l'ho avvisato dell'errore riguardo all'invio del messaggio. Non ci è dato sapere, per il momento, come andrà avanti questa storia.
Quasi sicuramente, però, lui si starà ancora riprendendo dall'intossicazione alimentare, e quasi sicuramente quel bacio galeotto avrà scatenato in lui un temporale ormonale che lo porterà a svendere nuovamente la sua dignità di uomo non appena si presenterà l'occasione.
Lei invece con tutta probabilità se ne starà ora spaparanzata in una camera d'albergo finlandese a ridere a crepapelle con le altre olandesi di quel deficiente che due sere prima pur di baciarla si è mangiato un'intera buccia di banana.
Cornuto e mazziato.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Ah, bellissima cronaca mondana! :D
Le olandesi si che sono donne da imitare: basta con questa visione androcentrica dei rapporti tra sessi che vedono l'uomo conquistatore della donna subordinata al suo fascino virile! Si all'uso cinico e spietato della - peraltro ristretta- psiche maschile a fini ludici e di pubblico ludibrio !

Emma :D

Roberto ha detto...

Ci terrei a replicare brevemente con alcune considerazioni aggiuntive.
Innanzitutto occore chiarire che, malgrado le olandesi incarnino senz'altro il sogno erotico della mezza Europa qui presente, l'Europa giustappunto non finisce con l'Olanda.
Lo spagnolo ha capito che in mancanza d'altro può organizzarsi facilmente con la spagnola, l'italiano a sua volta si è reso conto che il suo proverbiale fascino latino fa ancora sufficientemente colpo sulla svedese, malgrado certi stereotipi vanziniani anni '80 sembrino irrimediabilmente datati, oggi come oggi.
L'uomo mediterraneo sa sempre e comunque ritagliarsi il suo habitat: solo il transalpino, guarda caso, è risultato così sprovveduto da cadere nella trappola olandese.
L'ha baciata, è vero, ma al carissimo prezzo di ridicolizzare il leggendario charme dell'uomo francese. Tutti gli uomini presenti (italiani, spagnoli, olandesi, tedeschi) hanno unanimemente condannato il gesto, trovandosi d'accordo sul fatto che un uomo non deve scendere a nessun tipo di compromesso circense quando si tratta di flirtare: una donna deve ricordarsi di un uomo che l'ha baciata, non di un uomo che ha mangiato una buccia di banana pur di baciarla!
Come vedi, Emmuzza cara, solo il francese alla fine della fiera sembra soffrire di quella ristrettezza psichica che tu tanto auspichi.

Luca ha detto...

ah Rob, come va su nella fredda scandinavia?? è un pò che non passi sul mio blog... l' ho aggiornato, alla fine ho trovato il tempo di scrivere... facci un salto
un abbraccio,
Luca

Anonimo ha detto...

Direi che tristemente felice rende meglio l'idea, almeno secondo la mia personale sensibilità.
Quanto all'arringa sulla dignità del maschio mediterraneo, bè... Mi riservo il diritto di essere scettica :D

Roberto ha detto...

Beh per lo meno il maschio mediterraneo fa lo zerbino solo in casa, mentre quando è all'estero cerca di rappresentare degnamente il proprio portato etnico-culturale non abbassandosi a facili e deleteri compromessi. Chiaramente resta fuori discussione che si fa sempre e solo quello che vuole la donna: il maschio latino preferisce astenersi con grande prova di dignità piuttosto che capitolare.