giovedì 13 marzo 2008

Inchiesta: la Sindrome del Tassista

Scoperta nel 2004, la Sindrome del Tassista è una grave patologia psichica, in grado nel lungo periodo di arrecare a chi ne soffre seri danni mentali e relazionali, di cui si è registrato in questi ultimi anni un numero sempre maggiore di casi. La sindrome colpisce esclusivamente soggetti di sesso maschile, di età superiore ai 18 anni, automuniti, beneducati e di estrazione socioculturale medio-alta.
Non immediata da riconoscere, si manifesta inizialmente con un'insolita e ricorrente insistenza, da parte del soggetto colpito, ad offrire colazioni ed aperitivi alle sue conoscenze femminili abituali.
Dopo un periodo di incubazione che varia generalmente dai 3 ai 9 mesi, la malattia esplode immancabilmente nella sua forma più comune. Perché ciò accada è sufficiente che una delle succitate conoscenze richieda al soggetto un passaggio a casa, visto che abita di strada, innescando in tal modo un terribile meccanismo psicofisico: senza rendersene conto, il soggetto inizierà quindi, con frequenza quotidiana e crescente, a concedere passaggi alle medesime conoscenze, fin tanto che il gesto finisca col diventare automatico e quasi dovuto. Tra le categorie di conoscenze più comuni rientrano studentesse universitarie (in prevalenza fuori sede), colleghe del lavoro, donne che dichiarano di sentirsi molto tristi e trascurate dal ragazzo, queste ultime forse le più pericolose.

Nello stadio più avanzato il soggetto arriva addirittura ad offrirsi spontaneamente per offrire passaggi da una località lontana ad un'altra ancora più lontana, patologia che è può essere accompagnata non di rado da allucinazioni, nausea, vomito, amnesie temporanee e perdita del senso della realtà.
In questa fase la malattia è spesso accompagnata dall'altrettanto funesta Sindrome del Centralinista, scoperta nel 1976 da un équipe italo-francese, grave disturbo della personalità che induce il soggetto ad ascoltare per ore lo sfogo monotono di una donna lasciata dal suo uomo perché convinto in tal modo di poterla conquistare.
L'analogia tra le due patologie è peraltro evidente: anche nel caso della Sindrome del Tassista si ha a che fare con un radicato disturbo della personalità che induce erroneamente il soggetto a ritenere che le donne si innamoreranno di lui per via della sua grande gentilezza e disponibilità.

Purtroppo, anche una volta individuata con sicurezza, la sindrome rimane assai difficile da sconfiggere, proprio a causa della sua connotazione psichica.
Molti pazienti infatti semplicemente rifiutano di riconoscere la propria malattia, ritenendosi solo persone un po' più gentili della media, ma che per il resto conducono una vita perfettamente normale. Alla richiesta di spiegare se sia normale che ogni giorno riaccompagnino a casa la ragazza di un altro, seguono spesso reazioni molto drammatiche: sputi, insulti, attacchi di panico, crisi di pianto, aggressioni, attacchi di depressione, persino gravidanze isteriche.

Se non curata adeguatamente, la sindrome può avere effetti devastanti sulla psiche del malato. I rischi più seri riguardano la sfera dei rapporti sociorelazionali del soggetto colpito, compromessi dalla sua visione gravemente distorta della realtà che lo spinge a credere che i suoi atteggiamenti di gentilezza saranno apprezzati e premiati come meritano.
Recenti indagini sociologiche svelano invece come questa convinzione risulti assolutamente agli antipodi rispetto a quanto avviene nella realtà: 4 donne su 10 si dicono felici di andare a prendere e riportare ogni sera il loro ragazzo che abita a 35 Km di distanza e non prende mai la macchina per paura di ammaccare il paraurti; 7 donne su 10 dichiarano infine di aver capito veramente quanto erano amate dal loro partner dopo essere state abbandonate per strada di notte all'altro capo della città nel corso di un normale litigio di coppia (fonte: ANSA).